cronache e opinioni

Chiacchierata col preside

Gli allievi della I C Pedagogico che partecipano al Corso di giornalismo hanno intervistato il nostro Preside, prof. Angelo Mura, che dirige nuovamente l’Istituto dal 1° settembre 2006, dopo un’assenza di sei anni, durante i quali ha diretto altre scuole.

Signor Preside, è difficile il suo lavoro in questa scuola?
Il mio lavoro non è difficile perché questa scuola ha del personale sia docente che non docente già esperto, quindi non ci sono grandi difficoltà per quello che riguarda l’amministrazione.
Il personale è quasi tutto di ruolo, esperto e capace. Inoltre, gli alunni, che hanno fatto la scelta di questo corso di studi, si aspettano di frequentare una scuola dove si studia e dove la cultura è apprezzata.
Quindi non ci sono grandi difficoltà, tanto che possiamo fare qualcosa di più di quella che è l’ordinaria gestione e l’ordinario curriculum scolastico attraverso tanti progetti e molti corsi di lingue straniere seguitissimi.
Possiamo sentirci fortunati anche perché questa scuola è situata in una provincia tranquilla.
Questa è la scuola, credo, dove si sta meglio e dove i ragazzi sono più soddisfatti.
Ci sono tante cose da fare e di certo si può migliorare, ma io ho diretto otto scuole e so qual è il livello di benessere diffuso nei vari istituti che ho conosciuto.

Influisce la percentuale molto alta delle femmine tra gli iscritti?
C’è una tradizione che è quella del vecchio Istituto Magistrale. Adesso il nostro Istituto è costituito da tre indirizzi: Socio-psico-pedagogico, Scienze Sociali e Linguistico. Nel vecchio istituto si iscrivevano prevalentemente delle ragazze, che miravano con un corso di quattro anni a insegnare nelle scuole elementari. Questo perché di solito le ragazze sono più portate per la cultura in generale, le scienze sociali, la pedagogia, e le lingue, mentre i ragazzi di solito sono più portati per la tecnica e la meccanica.
Questa specie di selezione è però un limite fino quando si va all’università; anche se molte nostre alunne si iscrivono in una serie di facoltà scientifiche, di solito resta questa tendenza per il sociale.

Molti ragazzi pensano che i professori di questa scuola siano un po’ troppo vecchiotti. Ma in realtà qual è l’età media dei professori?
L’età media dei professori è precisamente di 50,85 anni.
È un bene che l’età media non sia troppo elevata, però se l’età è sui 50 anni questo garantisce l’esperienza degli insegnanti, che sono tutti dei professori di ruolo; ma è anche vero che c’entra l’empatia fra insegnante e allievo.
Un certo numero di insegnanti giovani non guasterebbe, perché sono quelli che di solito legano di più con gli allievi.

Per quanto riguarda il nostro giornalino scolastico, cosa ne pensa?
Questo corso è una cosa simpatica e anche molto bella e istruttiva perché vi abituate a riflettere su certi problemi, e a sentire cosa ne pensano gli altri anche attraverso l’intervista.
Il giornalino è importante anche perchè imparate a fare insieme un lavoro produttivo, intellettuale e di ricerca e vi abituate anche a scrivere qualche articolo.
Quindi do una valutazione positiva a questo corso.

Ora sentiamo le esperienze del nostro preside…
Ho diretto tanti istituti in parte in continente dove ho anche studiato; ho frequentato il Liceo Classico a Oristano e poi la Facoltà di Filosofia a Torino.
Ho insegnato a Torino per alcuni anni e poi in altre città del Piemonte. Come preside ho diretto diversi Istituti sia in Piemonte che in Liguria e in Sardegna, e mi sono sempre proposto di soddisfare quelle che sono le richieste dell’utenza e del territorio. Anche per questo sono stato abbastanza attento quando ho visto che qui a Oristano mancava un Istituto Alberghiero. Ho fatto di tutto per istituirlo nella sede dell’Istituto Agrario di Nuraxinieddu. Quando sono passato all’Istituto Industriale anche lì ho fatto di tutto per istituire un corso serale di elettrotecnica perché era richiesto. Poi mi sono dato da fare per avviare un corso di ingegneria meccatronica (= elettronica, informatica e meccanica). E’ un corso molto importante per Oristano. Sono riuscito con la collaborazione di molti insegnanti ad avviarlo. E’ un corso del Politecnico di Torino. Tutti i ragazzi di Oristano possono frequentare questo corso universitario e dare tutti gli esami a Oristano risparmiando soldi e fatica. Solo la tesi di laurea dovrà essere sostenuta a Torino.
Queste sono le cose positive nella mia vita perché in fondo noi insegnanti e presidi siamo pagati per questo: per soddisfare le esigenze dell’utenza e adeguare l’offerta formativa alle sue richieste.
Un altro scopo che mi sono posto, ma che per mancanza di tempo non potrò raggiungere perché andrò in pensione prima, è quello di istituire un Liceo Musicale, che qui ad Oristano manca, nonostante ne esista un’enorme richiesta da parte soprattutto delle ragazze delle scuole di danza.

Silvia Serra e Alessandra Valente

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