cronache e opinioni

A scuola di accoglienza

Un momento di confronto e di riflessione per capire le diversità al di là dei pregiudizi di cui spesso siamo vittime più o meno inconsapevoli. Questo il senso dell’incontro che si è tenuto venerdì 23 marzo nella palestra della nostra scuola con la partecipazione di quasi trecento ragazzi delle classi terze, quarte e quinte.
L’iniziativa, dal titolo “La Regione incontra le scuole”, ha rappresentato l’ultimo – in ordine di tempo – di una serie di appuntamenti organizzati dalla Regione Sardegna nelle varie scuole dell’Isola.
Al nostro istituto – una realtà scolastica grande e complessa dove ogni mattina varcano il portone oltre mille ragazze e ragazzi provenienti da tutta la provincia di Oristano – l’onere di ospitare l’ottava edizione della manifestazione con l’obiettivo di portare gli studenti a interrogarsi con le tematiche oggi sempre più attuali e pressanti delle migrazioni e dell’accoglienza dei rifugiati e dei richiedenti asilo.
Tra i protagonisti dell’iniziativa – oltre ai ragazzi della nostra scuola che con la loro massiccia presenza hanno fatto da contorno all’incontro interpellando con numerose domande e sollecitazioni gli ospiti – l’assessore regionale agli Affari regionali Filippo Spanu, il sindaco di Oristano Andrea Lutzu, il dirigente scolastico del Liceo “Croce” Salvatore Maresca, il mediatore culturale Ahmed Naciri, l’operatrice del Centro di Accoglienza di Cabras Francesca Mattana insieme a Mahmoud e Mamadou, due giovani migranti ospitati nella struttura. Erano presenti, inoltre, gli insegnanti del Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti (Cpia) di Oristano, guidati dalla dirigente scolastica Maria Giovanna Pilloni, che quotidianamente si adoperano per favorire con l’acquisizione della lingua italiana l’inclusione e l’integrazione dei migranti.
Ad aprire i lavori l’assessore Spanu che ha ricordato il ruolo e la funzione della scuola nel demolire i pregiudizi e gli stereotipi che fanno da ostacolo alla comprensione reciproca, nonostante la brevissima distanza anagrafica che spesso separa i nostri giovani studenti dalle migliaia di migranti che solcano i mari su barconi traballanti nella speranza di un futuro meno avaro di speranze.
Il tema della formazione delle nuove generazioni è stato ripreso anche dal nostro dirigente. Il preside Maresca si è soffermato sull’importanza di abbattere le barriere e i muri di indifferenza, ma ha anche riconosciuto le grandi opportunità – umane e professionali – che in futuro nasceranno nell’ambito della mediazione culturale e nell’assistenza e cura umanitaria, aspetti che si legano al profilo educativo della nostra scuola dove sono presenti gli indirizzi liceali delle Scienze Umane e Linguistico.
L’attenzione dei ragazzi – che hanno partecipato con serietà e compostezza all’incontro – è stata catturata in modo particolare dai racconti di Mahmoud, egiziano di 19 anni, e Mamadou, originario della Repubblica di Guinea.
I due giovani migranti, ospitati in una struttura di accoglienza di Cabras, hanno voluto condividere con gli studenti il loro drammatico recente passato prima di trovare rifugio in Italia. Mahmoud ha lasciato nel 2016 il suo Paese per sfuggire alle intimidazioni e alle violenze che hanno funestato l’Egitto dopo la fine del governo di Mohamed Morsi. Suo padre, fedele al presidente deposto dal colpo di Stato militare, si è rifugiato in Arabia Saudita. Il ragazzo, di fronte al concreto pericolo di vendette e ritorsioni, è invece approdato in Sardegna.
Mamadou, originario della Repubblica di Guinea, è dovuto scappare dai luoghi in cui è nato per le sue battaglie, condotte a Bokè, nella regione mineraria nel Nord-ovest del Paese, per una migliore gestione delle risorse del territorio in cui la predominante produzione di bauxite è una fonte di arricchimento per pochi notabili legati al Regime politico.
Terminato l’incontro, dopo quasi tre ore di dibattito e numerosi momenti di commozione, nonostante la campanella avesse da un pezzo segnato la fine di un’altra giornata di scuola, erano ancora tanti gli studenti della nostra scuola che si sono stretti intorno a Mahmoud e Mamadou per ascoltare la voce di chi racconta sogni e speranze di quei tanti ragazzi che come i due giovani migranti hanno avuto la sola sfortuna di nascere nella sponda sbagliata del Mediterraneo.
I momenti salienti dell’iniziaitva sono stati immortalati dai video e dalle interviste realizzati dagli studenti delle classi IV Be e V Au protagonisti del percorso formativo “Giornalisti in Alternanza” e dagli allievi della classe IV D linguistico, reduci da un’esperienza di alternanza nel Cpia di Oristano. I contributi dei ragazzi saranno inseriti nel sito istituzionale della Regione Sardegna.

Paolo Figus

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